Piano per l’inclusione

Inclusione e gestione dei BES (Bisogni Educativi Speciali) ...includere non significa integrare la diversità in un ambiente che rimane immobile ...

L’obbiettivo di realizzare una scuola inclusiva si raggiunge per piccoli passi con uno sforzo comune, è un percorso che si fa insieme ogni giorno, trasformando e trasformandosi nella relazione e nella reciprocità, attraverso la formazione di un GLI (Gruppo di lavoro inclusione) del quale fanno parte docenti della scuola e personale amministrativo e dotando la scuola di un protocollo per l’individuazione e la gestione dei BES (Bisogni Educativi Speciali).

GLI (Gruppo di lavoro inclusione)

Lo sforzo organizzativo, progettuale, culturale ed economico che si prospetta per la nostra scuola consiglia di concentrare le energie su questa sfida, che può portare il Liceo a un miglioramento generalizzato dell’ambiente di insegnamento, di apprendimento e di formazione per noi e per gli studenti: includere non significa integrare la diversità in un ambiente che rimane immobile, significa valorizzare le diversità di ciascuno in un ambiente vivo che si trasforma.

Il Piano strutturale degli interventi si chiama Piano Annuale per l’Inclusione ( PAI 2021 2022 ).

Il piano si realizza in diversi attività e interventi:

  • Studenti che si avvalgono della legge 104/92 – GLO (Gruppo Lavoro Operativo) – Prof.ssa Sonia Coppoli
  • Studenti DSA/BES (Disturbi Specifici Apprendimento e Bisogni Educativi Speciali) – Prof.ssa Monica Camurri
  • Studenti con BES non DSA (Bisogni Educativi Speciali non legati a DSA) – Prof.ssa Monica Camurri
  • Attività legate all’accoglienza alunni stranieri – Prof.ssa Livia Morescalchi
  • Attività del CIC (Centro di Informazione e Consulenza) e COUNSELING

Nei paragrafi successivi troverai una descrizione più specifica delle attività previste, per il piano completo rimandiamo al PAI 2021 2022.

 


Studenti che si avvalgono della legge 104/92
GLO
(Gruppo Lavoro Operativo), prof.ssa Sonia Coppoli

Con quali strumenti si concretizza l’ Inclusione scolastica delle studentesse e degli studenti che si avvalgono della legge 104/92?
Lo strumento principale attuativo per l’inclusione scolastica degli studenti e studentesse, che si avvalgono della Legge 104/92, è il PEI (Piano Educativo Individualizzato), che viene redatto con attenzione e tenendo conto di tutte le specificità del funzionamento della studentessa e dello studente in vista degli obiettivi educativi e didattici idonei al suo funzionamento specifico.
La Classificazione Internazionale del Funzionamento (ICF), in ambito scolastico, permette di andare incontro, in modo più preciso e armonioso, ai bisogni degli studenti, valorizzandone le capacità, le abilità ossia favorendone l’inclusione scolastica.

Vediamo qual è il percorso per arrivare al Piano Educativo Individualizzato.
PEI – Piano Educativo Individualizzato

Chi elabora il Piano Educativo Individualizzato (PEI) e cosa contiene

  • è elaborato e approvato dal Gruppo di lavoro operativo (GLO) presieduto dal dirigente scolastico e composto dai docenti del consiglio di classe dai genitori o dei soggetti che ne esercitano la responsabilità, dalle figure professionali specifiche interne ed esterne all’istituzione scolastica che interagiscono con la classe e/o con la studentessa o lo studente con disabilità, dal supporto dell’unità di valutazione multidisciplinare; può partecipare, se si verificano le condizioni, la studentessa o lo studente con disabilità.
  • tiene conto della certificazione di disabilità e del Profilo di Funzionamento;
  • individua strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento nelle dimensioni della relazione, della socializzazione, della comunicazione, dell’interazione, dell’orientamento e delle autonomie;
  • esplicita le modalità didattiche e di valutazione in relazione alla programmazione individualizzata (personalizzata con prove equipollenti o differenziata);
  • definisce gli strumenti per l’effettivo svolgimento del PCTOPercorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, assicurando la partecipazione dei soggetti coinvolti nel progetto di inclusione e ne indica le modalità di coordinamento degli interventi previsti e la loro interazione con il Progetto Individuale;
  • è redatto all’inizio di ogni anno scolastico di riferimento dopo un cospicuo tempo di osservazione (PEI iniziale) ed è aggiornato in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona. Nel passaggio tra i gradi di istruzione, compresi i casi di trasferimento fra scuole, è assicurata l’interlocuzione tra i docenti della scuola di provenienza e quelli della scuola di destinazione;
  • è soggetto a verifiche periodiche nel corso dell’anno scolastico al fine di accertare il raggiungimento degli obiettivi e apportare eventuali modifiche ed integrazioni (PEI intermedio e finale).

L’obiettivo principale del GLO e della sua programmazione è creare un ambiente di apprendimento che aiuti la studentessa o lo studente allo sviluppo delle sua facoltà e che lo includa nella programmazione didattico-educativa della classe, tenendo presente le sue capacità.


DSA/BES(Disturbi Specifici Apprendimento e Bisogni Educativi Speciali), prof.ssa Monica Camurri

BES/DSA Bisogni Educativi Speciali legati a DSA Disturbi Specifici dell’Apprendimento

I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) consistono nella difficoltà di acquisire, automatizzare e padroneggiare i processi relativi alla lettura, alla scrittura e alla sua correttezza e al calcolo (dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia). Questi disturbi possono essere presenti insieme o separatamente e naturalmente possono esistere anche in presenza di deficit sensoriali o di malattie o di disturbi di altro tipo, cosa che può complicare grandemente il quadro generale.

I DSA interessano il 4% della popolazione scolastica, non sono una malattia nel senso che non si “ha” la dislessia ma si “è” dislessici, un po’ come si è mancini e di conseguenza non si “guarisce” dai DSA anche se si possono imparare a gestire. Sono definiti dalla ricerca scientifica disturbi costituzionali di tipo genetico su base neurologica, sono cioè uno specifico modo di funzionare del sistema nervoso e in quanto tali non possono sparire ma solo ridursi o essere compensati.

Uno studente non può svolgere nessuna delle sue azioni da studente senza leggere (si leggono anche i numeri e tutti i tipi di segni grafici) e scrivere in modo adeguato e le difficoltà aumentano di fronte a parole specialistiche, meno conosciute, lunghe, scritte in caratteri più elaborati o più piccoli rispetto allo stampato maiuscolo. Quindi ci mette più tempo, non sfrutta i vantaggi della punteggiatura ai fini della comprensione, si stanca, comprende i concetti con lentezza o in modo meno efficace, fatica con le lingue straniere specialmente quelle che non hanno rapporto univoco tra grafema e fonema, che, cioè, non si pronunciano come si scrivono.

La Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia quali disturbi specifici dell’apprendimento, tutela il diritto allo studio dei ragazzi dislessici e dà alla scuola un’opportunità per riflettere sulle metodologie da mettere in atto per favorire tutti gli studenti, dando spazio al loro vero potenziale in base alle loro peculiarità. Nel comma 1 della legge 170/2010 si definisce il diritto dello studente con diagnosi DSA di: “fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari.”


DSA non BES(Bisogni Educativi Speciali non legati a DSA),
prof.ssa Monica Camurri

BES (non DSA) Bisogni Educativi Speciali non legati a DSA

Sono gli studenti che hanno necessità di attenzione speciale nel corso del loro percorso scolastico per motivi permanenti o superabili grazie a interventi mirati e specifici. I Bisogni Educativi Speciali nascono in maniera formale nel 2012, con la direttiva ministeriale “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“.

I Bisogni Educativi Speciali non DSA e non GH sono legati a fattori socio-economici, linguistici, culturali come la non conoscenza della lingua e della cultura italiana e riguardano difficoltà di tipo psicologico, comportamentale e relazionale che sono di ostacolo all’inclusione e al successo scolastico. Possono essere messi in luce dalla scuola, che osserva lo studente ed esprime le sue considerazioni o essere segnalati dai servizi sociali, dagli specialisti, dalle forze dell’ordine, dalle stesse famiglie.

Non è previsto, in questi casi, l’insegnante di sostegno ma la scuola si occupa della redazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP) come avviene per i DSA. Esiste anche la categoria dei DAA, che indica i disturbi aspecifici dell’apprendimento che emergono perché legati a cause peculiari, per esempio l’autismo, il disturbo oppositivo, il deficit dell’attenzione/iperattività (ADHD) caratterizzato da una durata scarsa o breve dell’attenzione e/o da vivacità e impulsività eccessive, non appropriate all’età dello studente.


Accoglienza alunni stranieri,
prof.ssa Livia Morescalchi

Tra le attività per l’accoglienza degli studenti stranieri segnaliamo i
CORSI DI ITALIANO L2 (2021 2022)

 


CIC (Centro di Informazione e Consulenza) e COUNSELING

Attività del CIC:

  • consulenza e sostegno di allievi e famiglie
  • supporto psicologico
  • per la consulenza e il sostegno di allievi e famiglie (prof.ssa Luisa Nocentini, prof.ssa Ilaria Landi, prof.ssa Glenda Gucci)
  • in collaborazione con personale della ASL, con una psicologa, la dott.ssa Irene Castellani e con il supporto di un Forum aperto agli interessati.

CIC E SPORTELLO DI CONSULENZA PSICOLOGICA (2021 2022)

Documenti

I documenti dell'inclusione

In questa sezione troverai tutti i documenti relativi alla richiesta, predisposizione, gestione, relazione finale relativa ai DSA-BES.

PAI 2021 2022

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